Le fascine

L’immersione delle fascine nel lago di Varese è un rito che si ripete da tempo immemorabile. Era intorno a marzo che veniva celebrato, ma una data precisa non era richiesta. Le fascine, immerse accatastate in un certo numero, formano tanti punti nel lago denominati “legnai”, e ovviamente hanno la funzione di attirare i pesci, precisamente i persici, a deporvi  le uova durante la loro frega, che  qui avviene tra aprile e maggio.  Un tempo, quando la pesca si avvaleva di reti e di sistemi di cattura grossolani, questi legnai servivano anche da punti privilegiati dove i pesci, sempre i ricercati persici, finivano per trovarvi riparo. Con reti particolari li circondavano e poi con incredibile sfoggio di brutalità le fascine venivano salpate a una a una: i poveri pesci restavano allo scoperto senza più riparo e quindi catturati tutti quanti nella sacca della rete. Dev’essere stato questo un momento in cui il mestiere che vorrebbe essere elegante  di pescatore si stava ancora separando dalle consuetudini del contadino.

Da allora lo spirito della pesca, come il filo delle reti, si è fatto più sottile.  Ora le fascine hanno il solo scopo di favorire la riproduzione dei persici. E questo è possibile per via di una particolarità che possiede questa specie tra le più apprezzate sulla tavola: si tratta del fatto che i persici rilasciano le uova non in modo sparso come fanno le altre specie, ma in una unica banda gelatinosa, “nastri” vengono chiamati, e questa trova vantaggio per la sua conservazione l’essere abbarbicata a elementi solidi sporgenti dal fondo, come sono i rami delle fascine.

Le fascine necessitano di essere calate in punti precisi che sono i legnai tradizionali, perchè siano alla giusta profondità e rintracciabili all’occorrenza.  La loro ubicazione viene ricavata dai pescatori allineando due elementi emergenti sulla riva come case, alberi, campanili e alture in collina, presi da due direzioni perpendicolari.  Un istintivo sistema di coordinate cartesiane.

Per i pescatori della Cooperativa era diventato come un rito di primavera, il ritrovarsi in gruppo e lasciarsi andare alle confidenze chiassose,  un rito faticoso e allegro. I barconi gonfi delle fascine che traversavano il lago era una apparizione sempre sorprendente  nell’immaginario della popolazione contadina che osservava dalla riva.  Forse adesso non è più un appuntamento gioioso come allora.  I persici, malgrado la cura riservata alla riproduzione della specie, sono diventati una presenza sempre incerta e comunque scarsa nel lago.  Le acque deteriorate, altre specie esotiche  più resistenti e specializzate   in un ambiente cambiato in peggio contendono al persico la supremazia di un tempo.