Il futuro del pescatore e della Cooperativa

Siamo abituati a immaginarci il futuro come un’evoluzione, una diretta conseguenza del passato e del presente, secondo un andamento che i matematici direbbero lineare.

In realtà il processo di cambiamento, pur basandosi su oscillazioni quasi impercettibili, di anno in anno sposta il suo equilibrio e costringe gli attori coinvolti ad adattamenti successivi che alla lunga portano spesso molto lontano dal punto di partenza o dal punto previsto di arrivo, secondo derive davvero imprevedibili (qui la matematica si fa più filosofia e i modelli di previsione si complicano parecchio).

Una conferma di ciò viene dal passato: modifiche nel nostro stile di vita già più volte hanno scosso l’ambiente e il lago, e prodotto risultati non subito prevedibili.

E’ accaduto negli anni ’20 del secolo scorso nel momento della costituzione della Cooperativa dei Pescatori. E’ accaduto di nuovo con la deriva industriale del nostro territorio a partire dagli anni ’60.

Impulsi forti che sono stati accolti ed amplificati dal lago, dall’ambiente e dall’ecosistema nel suo complesso in modo non previsto e apparentemente casuale.

In cento anni quindi due variazioni con risultati diametralmente opposti e che, per quanto riguarda la seconda, tutti oggi possiamo vedere.

Siamo dunque, noi pensiamo, di nuovo al termine di un ciclo, come forse lo eravamo all’inizio degli anni ’70 con le prime fioriture algali e i primi abbandoni della professione del pescatore a inseguire il benessere e le comodità del posto in fabbrica.

La mutata attenzione verso l’ambiente, la sostenibilità e la salute sovrapposte alle insicurezze oggettive dell’economia e dello stile di vita di tutti noi, ci portano oggi a ipotizzare un futuro diverso.

 

Non un nostalgico ritorno al passato sia ben chiaro!
A nessuno verrebbe in mente di vivere come i nostri nonni senza le comodità, e il relativo peso sullambiente, di oggi.
Ma una professione nuova, in parte più completa, che si sta affacciando timidamente allorizzonte.

 

Una professione che saprà coniugare il delicato prelievo ittico e il conseguente equilibrio delle specie prodotte dal lago, alla tutela dell’ambiente dagli abusi privati e pubblici; che saprà tenere in giusta considerazione la gestione della pesca sportiva con la formazione, la guida ed il trasferimento di conoscenze; che vorrà condividere il proprio ambiente e comunicare in modo corretto con i mezzi di oggi.

Una professione di nuovo sostenibile che potrà così coniugare il giusto bisogno economico dei giovani con un ambiente fra i più belli del mondo: Il lago di Varese.

La cooperativa, la cultura del lago, le immense conoscenze dei ritmi dell’ambiente e dei suoi abitanti è quindi pronta.